Ecco a voi il mio viaggio in Giappone. Il mio racconto è diviso in più parti, e questa è la parte dedicata a Kyoto: leggerete di un Giappone autentico e di curiosità gastronomiche per ogni località.
Il viaggio ideale in Giappone: Kyoto come punto di partenza ideale
Dopo i numerosi giorni passati in Giappone, mi sono creato, grazie anche alla mia esperienza professionale, un itinerario ideale per scoprire ed apprezzare il Giappone da molteplici punti di vista.
Secondo il mio parere personale, un primo viaggio in Giappone deve avere come punto di partenza da Kyoto, poi, se interessa, consiglio l’estensione ad Hiroshima e Alpi giapponesi. A chiudere il tutto, infine consiglio Tokyo. Si tratta di un itinerario che segue l’evoluzione del Paese anche in ordine cronologico.
Kyoto è il luogo dove riesci a calarti nell’atmosfera del Giappone antico. Cariche di fascino sono state le visite al Fushimi Inari e a Arashiyama, il bosco di bambù. Consiglio vivamente di pianificare la visita in orario strategico per evitare il sovraffollamento e cogliere appieno la serenità del luogo.
La scelta della zona dove soggiornare a Kyoto, secondo me deve vertere sulla soddisfazione di una precisa esigenza: vivere un Giappone autentico come vuole l’immaginario dei più.
Oppure fare una scelta strategica, prediligendo un albergo che ti permetta di raggiungere in modo comodo tutte le aree di interesse senza perdita di tempo.
Per la prima opzione (il Giappone autentico) è utile scegliere una sistemazione a Gion, che potrebbe essere ad esempio una Ryokan Bisogna però avere la consapevolezza che fuori della porta di casa si vedranno fiumi di turisti poco evocativi. Bisogna essere soprattutto consci del costo che può avere una Ryokan dignitosa.
Per soddisfare la seconda opzione (un hotel comodo per raggiungere tutti i punti di interesse) opterei invece per alberghi che gravitano attorno alla stazione. Sicuramente si perde un po’ di romanticismo, ma viene facilitato anche chi non sa trovare il posto giusto dove andare a mangiare o la cosa particolare da fare nelle giornate a disposizione, visto che si ha tutto a disposizione a pochi passi.
Le escursioni di Filippo a Kyoto
Le escursioni che ho citato nel diario di viaggio dal 18/11 al 22/11 sono i must che non si possono non visitare ma delle cose viste nei cinque giorni che sono stato a Kyoto quelle che mi hanno colpito di più sono quelle fatte il 18/11.
Particolarmente suggestive, tra i punti di interesse di Kyoto, il Daigo-ji e il Kifune-jinja, soprattutto in autunno. In particolare il Kifune-jinja si può raggiungere con un treno molto romantico che attraversa il bosco passando in una galleria di aceri rossi. Il problema di questi due posti è che ci vuole molto tempo per raggiungerli e stando uno a nord e l’altro a sud di Kyoto significa che o se ne sceglie uno o bisogna impiegare due giornate.
Escursione KANAZAWA – KYOTO
Una mattina, a Kanazawa, mi sono diretto al mercato di Omicho , girovagando tra i bei banchi di pesce, prevalentemente granchi giganti e verdure. Poi mi sono diretto al quartiere Higashi Chaya per visitare la casa della Geisha e poi al quartiere Kazue-machi molto gradevole e pittoresco con le sue viuzze che affiancano il fiume.
Avendo ancora tempo a disposizione ho deciso di prendere un autobus per tornare al quartiere di Naga-Machi e visitare la casa del Samurai Nomura che non avevo potuto vedere il giorno prima. Soddisfatto ho passeggiato fino a raggiungere la stazione e dopo aver ritirato il mio bagaglio, lasciato in deposito al Kanazawa Hotel, sono andato a mangiare ad uno splendido Izakaya specializzato in Sashimi e granchio gigante dove ho mangiato divinamente e dove mi sono gustato un bel sakè freddo.
Da Kanazawa Finito il pranzo sono andato al binario da dove partiva il mio treno per Kyoto previsto per le 13:25 e dopo appena due ore sono arrivato alla stazione di Kyoto.
Come immaginavo la stazione è molto grande e ha un design futuristico ed è stata progettata da Hiroshi Hara.
Zaino in spalla e via verso il Rihga Royal Hotel Kyoto. Dopo aver fatto check in e avuto una bella camera sono uscito ed iniziato ad esplorare il territorio prima camminando nell’area circostante al mio albergo per poi arrivare alla stazione e percorrere il viale principale che funge da arteria principale della città.
Poi, visto che ormai cammino più di Forrest Gump, ho deciso di raggiungere a piedi l’albergo dove mi sarei dovuto spostare dopo le prime tre notti a Kyoto. Affamato ,mi sono imbattuto davanti ad un piccolo ristorante Ashi specializzato in Katsu e mi sono gustato una bella combinazione set yrikatsu e una bella birra. La lunga camminata per raggiungere il mio albergo mi ha permesso di digerire ben a modo e farmi una bella dormita.
Kyoto – giorno 1
Pioggia a catinelle. Alle nove avevo appuntamento con la guida offertami dal corrispondente per la visita dell’intera giornata di Kyoto.
Dopo aver fatto colazione mi presento puntuale nella lobby e faccio conoscenza con la mia guida, Tamayo san che parla benissimo italiano e risulta essere anche molto simpatica.
Partiamo subito dell’albergo con lo shuttle bus per raggiungere la stazione centrale e prendere l’autobus che ci porterà fino al Kinkakuji Temple o tempio del padiglione d’oro.
Dopo un’ approfondita visita abbiamo proseguito a piedi fino al Ryoanji Temple dove sorge un importante giardino zen.
Poi abbiamo preso un autobus per raggiungere il ristorante Saiseki dove abbiamo pranzato. Si trova proprio prima del ponte sul fiume che attraversa Kyoto e dove servono uno spettacolare Bento di alta cucina giapponese. Poi abbiamo proseguito a piedi per Higashiyama e abbiamo visitato alcuni templi pittoreschi come quello per la separazione, dove le ragazze fanno la fila per passare dentro un buco nella pietra.
Poi siamo abbiamo attraversato: il parco di Maruyama; lo Yasaka-Jinja Shrine; lo Ishibekoji. Abbiamo raggiunto il famoso Kodaiji Temple e Sannenzaka Slope fino ad arrivare alla terrazza panoramica del Kiyomizu-dera Temple.
Dopo di che ci siamo dedicati alla ricerca dei ristoranti che mi aveva suggerito Ken tra cui: The Sodo, Hanasaki Manjiro e il Junidan-ya.
Da qui abbiamo cominciato a esplorare e conoscere le migliori Ryokan, tipiche della zona e molto eleganti di cui in seguito vi parlerò.
Abbiamo poi vissuto per qualche ora la magica atmosfera del quartiere di Gion, dove abbiamo visto anche alcune Geishe o meglio Geiko e alcune Maiko.
Infine abbiamo visitato un altro simpatico tempio, il Kongoji Temple, dove vengono appesi pupazzetti di scimmie colorate con sopra un desiderio scritto dai visitatori, e dove è rappresentata la stessa figura del tempio di Nikko con le tre scimmiette.
Ma Kyoto mica finisce qui! Siamo poi passati per luoghi indimenticabili e molto caratteristici. Abbiamo attraversato una via molto suggestiva che è affiancata da un canale su cui si affacciano uno dopo l’altro ristorantini che sorgono nelle vecchie case in legno del quartiere. Ci siamo fermati in un locale bizzarro a mangiare un Issenyaki e poi, salutandoci, abbiamo raggiunto la stazione.
Prima di arrivare in albergo ho notato un ristorante che aveva la piastra al centro del tavolo per poterti cuocere la carne che si chiamano come la pizza giapponese appunto Okonomiyaki e mi ci sono fermato per cenare, quindi distrutto sono tornato in albergo.
Note culinarie della mia esperienza a Kyoto:
Issenyaki tipico spuntino di Kyoto simile ad un Okomiyaki ma diverso negli ingredienti e nella forma.
Okonomiyaki: è simile solo nella forma alla nostra pizza, in realtà si tratta di foglie di cavolo cucinate su una piastra con una pastella a base di acqua, farina e uova a cui si aggiungono altri ingredienti, come uovo, verdure di vario tipo, zenzero, cipolle e tanto altro
Kyoto – giorno 2
Raggiungo con il shuttle bus la stazione centrale e da lì con la metropolitana raggiungo il castello di Nijo-jo e successivamente mi dirigo al parco del palazzo imperiale.
Sempre con la metropolitana, che a Kyoto ha solo due linee, vado a vedere il Toji Temple e il Kanchi-in Temple e per la strada mi sono imbattuto un gruppo di mini bikers ossia con delle mini moto molto stravaganti.
Ho deciso poi di raggiungere il quartiere Higashiyama per andare a mangiare del tempura al Tempura Endo che mi aveva consigliato Ken e dato che ero in zona ho fatto due passi per le vie del quartiere.
Dopo essere tornato in hotel e aver letto un po’ sono uscito e andato ad un ristorante che avevo adocchiato specializzato in ramen. Mi sono mangiato un ottimo ramen con fettine di maiale.
Prima di andare a casa mi sono perso a curiosare in un grande magazzino di elettronica dove ho visto cose che non sapevo nemmeno esistessero. Quindi sono andato a dormire.
Kyoto, Nara, Kyoto – giorno 3
Dopo il check out al Rhiga Royal Hotel ho preso lo shuttle bus e sono andato in stazione per andare a Nara. Sono montato sul treno rapido delle 9:36 e in quarantacinque minuti mi ha portato a Nara.
Dalla stazione ho raggiunto il Kofukuji Temple, quindi i giardini di Yoshikien e di Isuien.
Ho visitato il santuario shintoista Kasagusa Taisha e Tamukeyama Hachimangu per poi andare a visitare il più importante Todaiji Temple.
Infine ho trovato il tempo per andarmi a vedere una Ryokan proprio in cima alla collina.Mi sono diretto di nuovo verso la stazione dei treni per prendere un locale che fermasse ad Inari e, dopo aver mangiato dei ravioli cinesi presi da una delle tante bancarelle presenti, sono andato a visitare il Fushimi Inari e poi Sennyuji Temple.
Alla sera, se pur stanco, sono uscito e ho raggiunto a piedi il Nishiki Market e le vicine strade Teramachi-dori, Shinkyogoku-dori e Sanjo-dori per poi arrivare a Ponto-cho e proseguendo a piedi nel quartiere fino ad arrivare a Gion.
Mi sono fermato a mangiare un bel piatto di Udon con l’uovo crudo e alla fine stanco morto sono tornato in albergo e sono andato a dormire.
Kyoto – giorno 4
Dopo aver fatto colazione con shuttle bus ho raggiunto la stazione e preso il primo treno JR per Arashiyama . In quindici minuti sono giunto alla stazione e ho semplicemente seguito al folla per arrivare al famoso sentiero nel bosco di bambù. Fatta questa esperienza sono tornato in stazione per rientrare a Kyoto e mi sono fermato a mangiare un Oden.
Da qui mi sono diretto con il bus al Giankakuji Temple. Passeggiando lungo la passeggiata del filosofo ho raggiunto Eikan-do Temple.
In serata sono tornato dal mio amico dell’ Ashi restaurant e mi sono mangiato un Tomkatsu.
Note culinarie della mia esperienza a Kyoto:
L’oden è un piatto invernale tipico della cucina giapponese. Si tratta di una minestra che prevede la cottura di vari ingredienti in un brodo fatto col tonno secco o con le alghe konbu, il tutto viene poi insaporito con la salsa di soia.