Il mio viaggio inizia a bordo di un volo mentre, guardando fuori dal finestrino, il mondo si svela piano piano. Immagino luoghi lontani e non riesco a credere che a breve realizzerò il mio sogno di visitare l’indonesia.

Bali

Atterro a Denpasar, l’ingresso principale al paradiso balinese. Dopo le procedure di immigrazione e le formalità doganali, trovo ad accogliermi quella che sarà la mia guida a Bali. Indossa un coloratissimo abito tradizionale e sfoggia un caloroso sorriso. Lei e l’autista mi accompagnano fino al mio albergo e, durante il tragitto, inizio a scorgere i primi frammenti di quest’isola che, già lo sento, mi rimarrà nel cuore.

La prima notte soggiorno al The Open House, un piccolo e accogliente boutique hotel, a due passi dal mare, dotato di un buon ristorante affacciato sulla bellissima piscina.

 

Ho solo tre giorni a disposizione per esplorare Bali e non voglio perdere nemmeno un minuto.
La stanchezza del volo può aspettare e lascia spazio all’adrenalina che solo un viaggio sa infondere.

È la sensazione di essere immersi in qualcosa di nuovo e straordinario, dove ogni momento è carico di possibilità e ogni angolo nasconde una nuova scoperta.

Lascio i bagagli in camera e parto subito alla ricerca dei tesori di Bali, iniziando dal Tempio di Pura Taman Ayun (Mengwi) un sito che incarna l’eleganza e la serenità della cultura balinese, circondato da ampi fossati e giardini lussureggianti. Passeggiare tra i suoi sentieri è come fare un viaggio indietro nel tempo, immersi nella spiritualità e nella bellezza del luogo.

Continuo con il suggestivo Tempio di Tanah Lot, situato su un promontorio roccioso che emerge dall’oceano: il luogo ideale per ammirare un tramonto romantico, con il sole che scompare dietro l’orizzonte e tinge il cielo di colori spettacolari. Ebbene, mentre molti potrebbero immaginare una scena da cartolina, io ho avuto il privilegio di assistere a un tramonto nuvoloso che, sebbene non fosse proprio il festival di colori che avevo sperato, ha aggiunto un tocco di mistero e fascino al panorama.

Concludo la mia prima giornata a Bali con un’ottima cena sulla spiaggia di Jimbaran a base di pesce fresco.
Un ottimo inizio direi!

TRA SCIMMIE, TEMPLI E RISAIE

Il secondo giorno devo già salutare la costa per dirigermi verso l’entroterra dell’isola.

La prima tappa è la foresta delle scimmie di Sangeh, un luogo affascinante dove le scimmie, curiose e giocherellone, non perdono occasione per avvicinarsi e interagire. Superato un po’ di timore iniziale è il luogo perfetto per scattare qualche foto ricordo con questi simpatici animali.

 

Dopo aver esplorato la foresta, è il momento di una degustazione di tè e caffè locali, un attimo di relax e scoperta dei sapori tipici.

Continuo in direzione Jatiluwih, dove mi aspetta una passeggiata tra le spettacolari risaie. Il paesaggio verde e ondulato è semplicemente mozzafiato, e camminare tra queste terrazze è come immergersi in un quadro vivente.

La giornata si conclude a Bedugul, dove visito il Tempio di Ulun Danu Bratan, che si affaccia su un lago. Il luogo è molto bello e suggestivo anche se il cielo è nuvoloso e, dopo poco, inizia a piovere. Ma anche questo è il fascino di Bali e l’atmosfera grigia regala al tempio una sensazione di mistero e magia.

 

Stanca ma felice, arrivo al mio albergo, il Pita Maha Resort & Spa a Ubud. Questo hotel è un vero gioiello, immerso nella natura e sa regalare attimi di assoluto relax. Ogni dettaglio riflette la cultura balinese, dai tetti a pagoda ai decori raffinati, facendomi sentire in pieno contatto con lo spirito dell’isola.

GOA GAJAH, GUNUNG KAWI E FONTI SACRE

Il terzo giorno inizia con un’ ottima colazione al Pita Maha, in un contesto semplicemente mozzafiato. L’ottimo caffè, il verde lussureggiante che circonda il ristorante e la vista panoramica a sfioro sulle colline di Ubud contribuiscono a rendere questo momento un inizio perfetto.

Anche oggi mi aspetta una giornata ricca di visite e parto carica di entusiasmo insieme alla mia guida in direzione Goa Gajah. Conosciuto anche come la Grotta dell’Elefante, questo sito storico e spirituale è un angolo di bellezza e mistero. Dopo aver attraversato una porta che ricorda la bocca di un demone si accede ad una grotta avvolta da una luce tenue, che, insieme alle statue di divinità, contribuisce a creare un’atmosfera di sacralità. All’esterno mi perdo tra i sentieri dei meravigliosi e curati giardini.

La seconda tappa della giornata sono le tombe reali di Gunung Kawi. Questo luogo mi lascia senza parole …e senza fiato (letteralmente!). La discesa che porta al sito è spettacolare, immersa nel verde e ad ogni scalino le tombe iniziano a svelarsi piano piano, aumentando la mia curiosità. Giunta alla fine della scalinata i miei occhi non possono fare altro che riempirsi di meraviglia ammirando queste magnifiche tombe scolpite nella roccia, mentre il suono dell’acqua che scorre nei pressi aggiunge un senso di pace e serenità.

La giornata culmina con una meravigliosa esperienza alle fonti sacre di Tampaksiring. Che dire: questo luogo è magico! Immergermi nelle acque purificatrici di Tirta Empul è un momento di profonda connessione spirituale, con me stessa, con la natura e con l’isola.

 

Dedico la mia ultima serata a Bali alla scoperta di Ubud, con una cena tipica e una bella passeggiata. E mentre sorseggio la mia birra balinese e sento i clacson delle auto che sfrecciano sulla strada trafficata, ripenso alla mia giornata, dai ritmi calmi e rilassati e mi lascio andare a una riflessione…

A Bali, c’è una magia unica nella coesione tra la caoticità e la spiritualità. Mentre il traffico frenetico e le strade animate possono sembrare una danza di confusione, ogni clacson e ogni frenata sembrano orchestrare una sinfonia vivace che, in fondo, riflette l’energia pulsante dell’isola. Eppure, in mezzo a questo turbine di attività, i templi e le cerimonie si ergono come oasi di calma. Qui, la spiritualità non è un contrasto al caos, ma una parte integrante di esso, che offre un equilibrio sorprendente e affascinante.

Bali dimostra che, anche nella confusione apparente, c’è uno spazio sacro e sereno dove la tranquillità può fiorire e la pace interiore può essere trovata.

YOGYAKARTA: BOROBUDUR E PRAMBANAN

Il giorno seguente, è tempo di dire addio all’incantevole isola di Bali e dirigersi verso la vibrante isola di Java, precisamente a Yogyakarta. L’emozione di esplorare una nuova destinazione mi accompagna durante il volo, e l’arrivo a Yogyakarta apre le porte a una nuova avventura che promette meraviglie.

Trascorro due notti in questa storica città, che funge da punto di partenza ideale per visitare due dei più straordinari tesori culturali dell’Indonesia: i templi di Borobudur e Prambanan.

Il primo tempio che esploro è Borobudur, un capolavoro dell’architettura buddhista e uno dei più grandi monumenti religiosi del mondo. Con le sue stupende sculture e rilievi che raccontano la vita del Buddha, questo sito è una vera e propria enciclopedia di pietra. Non mi lascio abbattere dal caldo torrido e inizio a salire gli alti scalini del tempio fino ad arrivare alla cima, coronata da stupendi stupa, dove ammiro la vista.

Il sole scompare dietro enormi nuvoloni grigi che accompagnano la mia visita a Prambanan, un complesso molto bello, esempio dell’architettura hindu. Proprio mentre sono assorta ad ammirare i  templi principali, dedicati a Brahma, Vishnu e Shiva, inizia a piovere fortissimo e mi riparo dentro un tempietto, osservando la pioggia che velocemente trasforma tutto il terriccio in pantano. Non mi lascio abbattere dal maltempo e continuo la mia visita, cercando di ripararmi sotto un ombrellino troppo piccolo che mi fa arrivare comunque fradicia alla macchina. Sorrido pensando a come questo avvenimento diventerà un aneddoto divertente del mio viaggio da raccontare (proprio come sto facendo ora) una volta rientrata a casa.

Con questi due giorni a Yogyakarta termina la parte più culturale della mia avventura che continua, come ogni viaggio che si rispetti, con qualche giorno di mare e relax. E dove se non in un angolo di paradiso ed esclusività?

KURA KURA RESORT

Il giorno inizia presto con un trasferimento verso l’aeroporto di Semarang. Qui, salgo a bordo di un piccolo aereo privato, diretto verso l’arcipelago di Karimunjawa. Il volo è scenografico e piano piano svela ciò che mi aspetta mostrandomi file di palme e acque cristalline. Ma, come spesso accade, la realtà supera di gran lunga le mie fantasie. Dopo il volo e un tragitto in barca veloce, finalmente approdo al Kura Kura Resort, dove vengo accolta con caldi sorrisi e un’ospitalità senza pari.

Il Kura Kura Resort è un vero paradiso, un’isola di pace e bellezza incontaminata. Le giornate trascorrono all’insegna del relax e del benessere tra lezioni di yoga, sessioni di snorkeling e sup. Il cibo è una delizia per il palato, con piatti freschi e gustosi. Trovare ad attendermi bruschette con pomodoro fresco e basilico, dopo una settimana di cibo indonesiano, è stata una vera coccola!

Proprio in questa magica location, mi ritrovo inoltre, con grande sorpresa, a superare i miei limiti. Mai avrei pensato di fare immersioni subacquee, ma qui qualcosa cambia. L’incanto di queste acque mi conquista e decido di fare il mio primo battesimo del mare. Con l’aiuto di un’istruttrice esperta, mi immergo per la prima volta in un mondo sottomarino straordinario e scopro la bellezza che si nasconde sotto la superficie dell’acqua. Un’ esperienza magnifica che ricorderò per sempre!

Questi giorni al Kura Kura Resort rappresentano il culmine perfetto di un viaggio che ha saputo coniugare cultura, avventura e relax.

 

Mentre l’ultimo giorno sull’isola paradisiaca volge al termine, rifletto su questo viaggio straordinario che mi ha portato a scoprire le meraviglie dell’Indonesia. Ogni tappa mi ha riempito di emozioni e mi ha insegnato a vedere il mondo con occhi nuovi. Dalla spiritualità di Bali alla maestosità di Yogyakarta, fino alla serenità del Kura Kura Resort, ogni esperienza è stata indimenticabile.

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